STEP #12

I MATERIALI
Il fiammifero è un oggetto relativamente moderno, la cui prima produzione industriale perfezionata dal chimico inglese John Walker risale al 1827. 
  1. Una prima versione del fiammifero fu quella elaborata da Robert Boyle nel 1680 con l'utilizzo di fosforo e zolfo, ma gli sforzi dell'inventore non furono coronati dalla realizzazione di un prodotto dotato di una qualche utilità pratica. 
  2. Un secolo e mezzo dopo, invece, Walker scoprì che una miscela di solfuro di antimonio, clorato di potassio, gomma e amido aveva il potere di accendersi e prendere fuoco grazie al violento calore generato dall'attrito della miscela sfregata su una superficie ruvida. Questi primi fiammiferi avevano tuttavia una serie di problemi: l'accensione era troppo brusca e violenta e produceva lanci di scintille, la fiamma era instabile e l'odore prodotto dalla combustione risultava particolarmente sgradevole.
  3. Nel 1831 il chimico francese Charles Sauria pensò di aggiungere del fosforo bianco alla miscela per eliminare il cattivo odore: questi nuovi fiammiferi, nonostante dovessero essere tenuti sigillati per non esporre a lungo la miscela all'aria, ebbero buona diffusione sebbene il fosforo sprigionato dalla combustione si rivelò tossico per gli operai addetti alla produzione dei fiammiferi, per cui seguì una pressante campagna a favore dell'abolizione di questo modello di fiammiferi.
  4. Nel 1836, l'ungherese Jànos Irinyi, rimpiazzò il clorato di potassio con ossido di piombo ottenendo fiammiferi capaci di accendersi dolcemente. 
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